Tenuta solitamente cilindrata unitaria uguale, così che quella totale del motore si ottenga semplicemente moltiplicando quella unitaria per il numero dei cilindri, Honda ha depositato un brevetto relativo per il motore a cilindrata variabile, nel quale ogni cilindro ospita un pistone la cui corsa differisce da quella degli altri.
VERSATILE
La soluzione architettata fa leva su un propulsore dove le manovelle dell’albero motore hanno lunghezze diverse. La “granularità” delle cilindrate possibili è molto più fine di quanto consentito dal frazionamento classico con l’opportunità di intervenire sui rapporti di compressione e di alesaggio/corsa per un preciso adattamento alle diverse circostanze maggiormente raffinato rispetto alla disattivazione dei cilindri di un motore tradizionale. Il brevetto di Honda descrive infatti cilindri con alesaggio identico e quindi il pistone collegato alla manovella di raggio più grande potrebbe essere un “corsa lunga” mentre gli altri sarebbero quadri o superquadri. Stesso discorso tocca il rapporto di compressione, modulabile variando il volume della camera di scoppio, anche se sarebbe presente pure in un motore tradizionale che non avrebbe però l’ulteriore grado di libertà della variazione della corsa.
SEMPLICE NELLA FABBRICAZIONE
Mantenendo la stessa geometria delle camere di scoppio per ogni cilindro la costruzione non sarebbe complicata. L’alesatrice lavorerebbe come al solito per rifinire i cilindri e i pistoni avrebbero lo stesso diametro, così da non complicare il lavoro in fase di assemblaggio. Alla gestione elettronica del propulsore verrebbe imposta una rifinitura più accurata, viste le molte combinazioni possibili. Equilibrabili i tre cilindri con bielle, manovelle e pistoni tutti uguali, la nuova idea varia sicuramente le manovelle dell’albero motore e potrebbe rendere inoltre necessario il ricorso a bielle differenti per motivi di geometria dell’insieme biella-manovella.