Lancia Beta: cinque cose che forse non sai

La berlina ebba poca fortuna, mentre la coupé è tra i modelli di Chivasso più ambiti e ricercati dai collezionisti. Cinque curiosità su questo storico modello, chiamato al non facile compito di prendere il posto della Fulvia.

La prima versione della Lancia Beta.

La Beta è stata una vettura prodotta negli anni Settanta da Lancia, casa automobilistica posseduta da FCA e recentemente tornata all’onore delle cronache per una possibile nuova versione di un’altra autovettura molto amata, ossia la Lancia Delta HF integrale. Con il nome Beta, però, non s’identifica solo la berlina ritratta in foto, bensì anche le varianti di questo modello, ossia la coupé, la Trevi, la Montecarlo (o Scorpion), l’HPE e la spider.

 

CINQUE COSE CHE FORSE NON SAI SULLA LANCIA BETA – La Lancia Beta ebbe una vita commerciale alquanto lunga. Fu presentata nel 1972 e restò in produzione fino al 1984. Ebbe il non facile compito di prendere il posto della Fulvia, ma il progetto Y1, nome in codice del mezzo, non riuscì a bissare il successo del modello precedente. Resta, tuttavia, una vettura che ha segnato la storia dell’automobilismo italiano ed è attualmente molto ricercata dai collezionisti. Sono tanti gli aneddoti legati a quest’auto. Ve ne raccontiamo cinque.

 

Fiat travestita
Una pubblicità della “Fiat travestita”.

UNA FIAT TRAVESTITA – La Beta è stata il primo progetto motoristico sviluppato da Lancia dopo l’acquisizione del marchio da parte di Fiat nel 1969. I lancisti non apprezzarono mai pienamente questo modello, ritenendolo una “Fiat travestita”. L’abbandono del classico schema a tre volumi e le finiture degli interni non all’altezza di quelle, sublimi, della Fulvia, non permisero alla Beta di conseguire le medesime performance commerciali dell’automobile che andava a sostituire.

Lancia Trevi
Questo restyling della Beta fece registrare basse performance commerciali.

L’INSUCCESSO DELLA TREVI – La Lancia Beta Trevi fu un goffo tentativo di rilanciare la versione berlina del modello. Si trattava di una tre volumi con quattro porte. Il look and feel era simile a quella della Fulvia e gli interni lussuosi: un modo per accattivarsi i puristi del marchio. Fu prodotta dal 1980 al 1984 con scarso successo (40.628 unità immatricolate): aveva due rivali interne molto quotate, ossia la Fiat Regata e la Lancia Prisma.

Beta Laser
Una rarissima immagine dell’allestimento Laser.

UN’AUTO LASER – Se la versione berlina della Lancia Beta fece storcere il naso ai puristi, stesso non può dirsi della versione coupé del 1973, amatissima e ambitissima. Aveva pochissimo in comune con la berlina. L’allestimento più raro della Beta coupé fu indubbiamente quello denominato “Laser”: solo 2.000 gli esemplari di questa versione, attualmente assai ricercata dai collezionisti di tutto il mondo.

Lancia 037
La leggendario 037.

LA “MAMMA” DELLA 037 – La leggendaria Lancia Rally 037 che vinse il WRC nel 1983 era, in pratica, un’evoluzione della Lancia Beta Montecarlo (chiamata Scorpion negli Usa perché la Chevrolet aveva già in listino un modello con questo nome). La Montecarlo è considerabile una vettura a sé stante rispetto alla Beta berlina, tante erano le differenze tra le due automobili.

Zagato
Una vecchia versione del logo della celebre carrozzeria milanese.

Z DI ZORRO? NO DI ZAGATO – La Lancia Beta Spider non ebbe fortuna in Europa a causa di un prezzo di listino troppo alto. Fu, tuttavia, una delle ultime vetture Lancia ad avere successo negli Stati Uniti. La carrozzeria di questa due posti non era assemblata negli storici stabilimenti di Chivasso, bensì in quelli della Zagato di Rho. La lettera “Z” di Zagato ricamata sul fondo del tappeto del bagagliaio, tuttavia, è l’unica traccia della collaborazione tra il Gruppo Fiat e la carrozzeria meneghina.

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3 Commenti

  1. Lodevole parlare di una grande auto, assolutamente sottovalutata (in particolare x le doti stradali) ma un po approssimativo nel scegliere le 5 cose x cui ricordarla… Prima andrebbe detto che:
    1- Intanto si poteva ricordare in primis che la Beta è stata cmq la Lancia piu venduta al mondo.. superando quindi tutti i numeri delle precedenti Lancia, tanto che tutt’ora ha piu estimatori all’estero che in Italia
    2- Poi, soprattutto, che il suo schema a brevetto Lancia fu completamente studiato in LANCIA, da uomini Lancia.. al contrario di come molti credono: e in particolare il sofisticato retro-treno a ruote indipendenti con barra di torsione doppi bracci paralleli era avanti anni luce e fu copiato da mezzo mondo: lo stesso Schema è stato portato avanti praticamente identico sulle Delta, Thema e.. le Alfa 147-156-GT ovvero quello nei vari decenni sono state le migliori TA del mondo … giusto per dire quanto la Beta su strada a quei tempi era pressoche imbattibile e avanti anni luce ai carrettoni TP che imperavano negli anni 70 (e che si giravano con qualche briciola di polvere..)
    3-Piu che la Trevi (un modello provvisorio nato a fine carriera e cmq quei 44.000 esemplari li ha venduti in soli 4 anni di vita.. facendo meglio della 2 volumi).. direi che tra le carrozzerie Beta andava soprattutto ricordata la allora innovativa sport-coupe HPE: un’auto che rompeva gli schemi tradizionali del tempo e che semmai è lei che ha un certo apprezzamento tra i collezionisti
    4-Avrei anche ricordato che la Beta, con 20 e piu anni di anticipo di VW o mercedes, fu la prima auto di grande serie a montare il VOLUMEX, il compressore volumetrico.. cosa piu sofisticata e allora anche piu piacevole alla guida dei turbo dell’epoca vista l’erogazione meno brutale e a coppia piu bassa dell’aggiunta di potenza.. E oggi infatti proprio i modelli con Volumex sono quelli piu quotati tra le varie serie. NON certo la Beta LASER (!!!?????) che era invece un allestimento PIU POVERO fatto sulla sottodimensionata 1,3cc e che di sicuro NON è affatto ricercato tra collezionisti di modello piu di altri meglio rifiniti!

    • Ciao Gianni, ti ringrazio moltissimo per le preziose integrazioni. C’è molto da dire sulla Lancia Beta, noi abbiamo scelto solo alcune tra le curiosità e gli aneddoti che più la ricordano. Il tuo commento è molto prezioso per chi leggerà questo articolo in futuro. Si percepisce chiaramente che sei un grande appassionato di auto e un fine conoscitore del marchio Lancia che, almeno questa è l’opinione di chi scrive, speriamo possa tornare presto ai fasti di un tempo! Grazie ancora!

  2. Se non sbaglio la soluzione del raffinato retrotreno a ruote indipendenti fu adottata ancor prima sulla 124 sport abarth e ripresa successivamente sulla 131 abarth.
    Poi non definirei tutte le TP anni 70 dei carrettoni visto che tra quelle auto c’erano le favolose Alfa già che imperavano nelle competizioni oltre le normai Giulia che erano il riferimento della categoria per prestazioni è tenuta (e queste erano degli anni 60) e non dimentichiamo che nel 72 esordisce l’Alfetta con raffinata ed esclusiva soluzione transaxle e parallelogramma di watt, soluzione simile a quella della Aurelia degli anni 50.

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