Utilitarie. Come dice la parola stessa il punto forte di queste vetture, oltre ai costi contenuti, risiede nella praticità. Oggi vi presentiamo la Citroen C3, testata sull’asfalto.
ESTERNI – Nuovo il frontale, reso dinamico dai moderni fari e dalle luci di posizione a LED, incastonate direttamente nel paraurti anteriore. La luminosità è al centro dei pensieri transalpini, resa impareggiabile dal parabrezza Zenith, abbinato al cielo interno, che può arretrare fin quasi al secondo montante. La forma arcuata del tetto dipende dai montanti laterali, ulteriore spunto stilistico in un modello assai compatto, ideale per gli spazi stretti urbani. La visuale verticale dei passeggeri è di 80°.
INTERNI – I sedili sono ben sagomati e l’imbottitura accoglie a dovere i passeggeri oversize. Caratteristica la seduta rialzata, le finiture sono realizzate scrupolosamente, con plastiche lucide ed un materiale che simula il morbido tessuto nella parte alta della plancia. Il divanetto posteriore risulta poco confortevole, anche se adatto a ospitare due passeggeri e all’occorrenza pure un terzo. Volante sportivo tagliato nella parte bassa, riguardo alla radio la plancia non ospita la rotella del volume, ma due tasti meno immediati da trovare ed assieme ai quali occorre prendere dimestichezza. Inclusi nel pacchetto hi-tech lo schermo Touch Pad da 7 pollici, la nuova navigazione visualizza la cartografia in prospettiva, i limiti di velocità, info sulle condizioni di circolazione e sceglie il percorso più economico in termini di carburante. Il diffusore integrato di fragranze allieta il pubblico femminile.
PRESTAZIONI – I 300 litri di capacità (portabili a 1.000 con schienali ribaltati) innalzano il bagagliaio fra i migliori nella categoria. Testato l’1.6 diesel, si sta bene al volante e lo sterzo, leggero nelle manovre da fermo, possiede buona precisione. Discretamente silenzioso, l’unico dispiacere lo danno i cambi, dagli innesti un po’ ruvidi.