Tergicristalli flessibili: progettati per una visuale completa

A lungo andare si dimostrano un investimento redditizio

Cercare i tergicristalli è come cercare un paio di scarpe. Non esiste una proposta che vada bene in senso universale. Una pluralità di fattori entra in gioco, e, solo esaminati a dovere, si può giungere a un prodotto congeniale con le proprie esigenze.

Tergicristallo: che cos’è

Azionato da un motorino elettrico, il tergicristallo è un braccio meccanico, addetto a togliere tutto ciò che impedisce una corretta visuale della strada. Sul telaio, nient’altro che una sezione di metallo, viene applicato il gommino, lama che entra in contatto con il parabrezza, per rimuovere l’acqua. Solitamente accanto al volante, una leva permette di azionare i tergicristalli, regolandone la velocità, in base all’intensità della pioggia. Qualche anno fa Mercedes ha realizzato l’innovativo Monoblade, un tergicristallo dotato di un solo braccio. Che, attraverso un pistone interno, si muove anche in lunghezza.

Qualità fa rima con longevità

In commercio esistono diversi marchi, abbastanza economici e in grado di assicurare una qualità soddisfacente. Al solito, il risparmio in sede d’acquisto conta fino ad un certo punto: se questo significa installare un prodotto scadente, la scelta si ripercuote nel medio-lungo periodo, poiché le spazzole e i gommini si usurano in minor tempo. Meglio quindi valutare con attenzione quali acquistare, affinché non li si debbano sostituire più di una volta all’anno. Il costo dei tergicristalli varia dai 15 ai 30 euro, per la coppia. Ma acquistandoli sul web si riesce a strappare uno sconto.

Meglio se in gomma naturale

Un prodotto di qualità possiede, lungo la spazzola, dai 6 agli 8 punti di contatto. Per garantire il migliore appoggio, sulla superficie del vetro, e la massima visibilità. Riveste notevole peso specifico il materiale con il quale viene realizzata la spazzola: a farla da padrone sono i materiali in gomma naturale, più robusti, flessibili e duraturi; rispetto ai materiali sintetici o compositi, sì più economici, ma meno longevi.

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