
La tabella consumi auto è uno strumento fondamentale per professionisti, dipendenti, stagisti e, più in generale, chiunque debba calcolare l’importo dei rimborsi chilometrici per aver utilizzato la propria vettura in favore del datore di lavoro.
IL SERVIZIO OFFERTO DA ACI – La tabella consumi auto è un servizio offerto dall’ACI (Automobile Club d’Italia). Proprio la tabella messa a disposizione dall’ACI è considerata quella ufficiale per calcolare i rimborsi chilometrici ed è adottata da quasi tutte le aziende italiane e da molte di quelle straniere che operano nel nostro Paese. La tabella consumi auto è molto semplice da usare: è sufficiente scegliere la marca e il modello della propria vettura, oltre al tipo di alimentazione (benzina, diesel, GPL, metano). Lo strumento è valido anche per scooter, moto, fuoristrada e veicoli commerciali.
COME CALCOLARE IL RIMBORSO CHILOMETRICO – Una volta inserite queste semplici informazioni all’interno della piattaforma dell’ACI, all’utente sarà mostrata la tabella consumi auto riguardante la sua vettura. Questo servizio, è opportuno ricordarlo, non calcola solamente il rapporto tra chilometri percorsi e carburante consumato, ma prende in analisi molti altri parametri, come i costi di manutenzione e l’usura del mezzo. La tabella mostra la media dei cosiddetti costi non proporzionali, ossia bollo, assicurazione auto e la “quota interesse”. I valori espressi dalla voce RCA hanno come riferimento un automobilista maschio, di età compresa tra i 35 e i 50 anni, appartenente alla classe di merito 14 e residente a Roma. La piattaforma di ACI, comunque, spiga chiaramente come calcolare il costo d’esercizio in funzione di una situazione assicurativa diversa da quella presa come esempio. La tabella consumi auto, inoltre, mostra i costi proporzionali (euro/km) riguardanti i consumi di carburante, l’usura delle gomme, le operazioni di manutenzione e la “quota capitale”. Il servizio, infine, evidenzia l’entità del rimborso in base al chilometraggio annuo richiesto al lavoratore (es. meno di 10.000 km, tra i 10.000 e i 20.000 km, tra i 20.000 e i 30.000 km, ecc.). Individuata la fascia chilometrica di pertinenza, l’utente non deve far altro che moltiplicare il valore economico corrispondente per i chilometri effettivamente percorsi al fine di ottenere l’importo da richiedere al proprio datore di lavoro per avere adoperato il proprio mezzo in suo favore.