Montato sia sui motori diesel che benzina, il filtro antiparticolato contrasta l’emissione di particelli inquinanti. Consigli pratici sulla relativa pulizia.
Filtro antiparticolato: come opera
Il filtro cattura in una camera di combustione il particolato atmosferico, per poi eliminarlo durante la cosiddetta fase di rigenerazione. Essa consiste in un processo di combustione delle polveri sottili, attivato automaticamente dal sistema e comunicato al conducente dall’accensione di una spia. Se si guida soprattutto in città, la rigenerazione può partire in ritardo a causa delle soste frequenti. Conviene quindi percorrere periodicamente un tratto extraurbano per almeno mezz’ora: ciò permette al filtro di aumentare la temperatura e avviare la combustione.
Ogni quanto pulirlo
Prima di scoprire come pulire il filtro antiparticolato è bene far chiarezza sulla frequenza della pulizia. In linea di massima valgono le seguenti regole: ogni 50.000 km o 6 mesi se si guida in contesto urbano; ogni 80.000 km o 9 mesi se si guida in contesto extraurbano; ogni 150.000 km o 12 mesi se si guida per lunghi tratti.
Pulizia in tutti i passaggi
Liberare il filtro antiparticolato dai detriti utilizzando aria compressa a una pressione massima di 7 bar. Questa operazione va eseguita all’interno di una macchina per la pulizia dei filtri, oppure in un ambiente pulito; scaldarlo in forno a 615 gradi, aumentando la temperatura gradualmente e posizionando la parte sporca verso il basso; pulire l’ingresso e l’uscita del filtro con aria, accertandosi che il filtro abbia una temperatura di 40°; scaldare nuovamente il filtro nel forno per bruciare la fuliggine; pulire ancora una volta il filtro con l’aria, sempre a 40°.
Consultate un esperto
È possibile utilizzare uno degli additivi in commercio, prodotti specifici per la pulizia del FAP. Prima di iniziare il trattamento conviene tuttavia chiedere il parere di un professionista. Un meccanico di fiducia saprà suggere come pulire il filtro antiparticolato, garantendo sempre durata e funzionalità.