Si fa presto a parlare di auto ibride perché esistono diversi sistemi che affiancano una unità elettrica al propulsore termico. Punto in comune è la riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti, ma sfruttando tecnologie diverse. Il sistema più semplice è il cosiddetto mild hybrid (ibrido leggero) che non stravolge l’esperienza di guida e con un semplice tasto il guidatore può passare da un’alimentazione all’altra.
Nelle full hybrid la componente elettrica riveste un ruolo più centrale mentre le plug-in sono vere e proprie ricaricabile. L’auto va alimentata con una presa a muro, quasi che fosse uno smartphone. Ognuna di queste soluzioni porta con sé vantaggi e svantaggi.
Auto ibride mild hybrid
Le auto alimentate con il sistema mild hybrid (o ibrido leggero) utilizzano un sistema semplice e compatto che riduce le emissioni e i consumi del 5-10% in media. Il sistema più diffuso prevede un’unità elettrica collegata al motore a benzina con una cinghia a fare da motorino di avviamento, e ad aiuta nei primi istanti delle riprese. L’energia per azionarlo proviene dalla batteria che affianca quella normale utilizzata per i servizi elettrici, come le luci. La ricarica avviene nelle decelerazioni, quando lo stesso dispositivo , trascinato, genera corrente. La potenza recuperata è gestita dalla centralina dell’Abs.
Auto ibride full hybrid
Nelle auto full hybrid, la parte elettrica è più importante. Il motore ha decine di cavalli di potenza e fa parte della trasmissione. Sono maggiori la capacità e la tensione della batteria con le trasformazioni della corrente gestite dall’inverter. I principali benefici vanno cercati sia nel taglio delle emissioni e sia nel risparmio economico per la spesa di carburante. Come con le mild, nei rallentamenti l’unità elettrica viene fatta girare dall’inerzia dell’auto, ricaricando la batteria. La centralina interagisce con quella dell’Abs gestendo il recupero di energia e il rallentamento. Infine, i dischi servono solo nelle frenate decise.
Auto ibride plug-in
Le Auto ibride plug-in (o ricaricabili) sono ibride full con batteria più capiente ovvero sufficiente per coprire decine di chilometri in modalità elettrico anche ad alta velocità. Ma per una ricarica completa non basta l’energia recuperata nei rallentamenti perché è necessario occorre collegarsi alla rete tramite la presa. Se non si effettua la ricarica dall’esterno, le plug-in si comportano come le full. L’esperienza di gestione è differente rispetto alle auto tradizionali, alimentate solo a benzina o gasolio.