Samsung SDI: la batteria da 600 km ricaricabile in 20 minuti

Samsung SDI ha presentato a Detroit la nuova produzione, che consentirà di ricaricare fino all'80% con una breve sosta

Una batteria che in soli 20 minuti fornisce fino a 600 km di autonomia alle auto elettriche. Lo promette Samsung SDI, controllata della multinazionale coreana, specializzata nella produzione di accumulatori per l’automotive e l’elettronica di consumo.

Fino a 600 km, la cella “2170”

Le celle “ad alta densità” – sostiene l’azienda – saranno impiegabili in accumulatori da 600 km di autonomia complessiva, ricaricabili all’80% con una breve sosta (20 minuti, per l’appunto). La produzione in serie dovrebbe partire entro il 2021. Mostrata inoltre una cella cilindrica “2170”, la stessa realizzata da Elon Musk e Panasonic alla Gigafactory. Adottato però un modulo dal peso ridotto, formato da 24 celle con una capacità di 6-8 kWh. Quasi il triplo, evidenziano i coreani, rispetto ai 2-3 kWh dei moduli a 12 celle impiegati finora.

Samsung SDI, le produzioni

Samsung SDI, una realtà in piena espansione. Il produttore di batterie ha avviato lo scorso agosto il cantiere del nuovo stabilimento ungherese. Raggiunta inoltre dall’azienda l’intesa con Audi per la Suv elettrica basata sulla e-tron quattro concept, attesa nel 2018. Altro accordo importante con Lucid Motors, il costruttore della super berlina Air. In entrambi i casi, la fornitura si affiancherà a quella della rivale LG Chem.

Gli incidenti di Samsung

Un periodo che, a onor del vero, non ha riservato solo belle notizie. Presso uno degli impianti nel Nord della Cina è infatti scoppiato un incendio di piccola entità, fortunatamente  immediatamente domato. Condivise su Weibo, il principale social network cinese, molte fotografie, che ritraggono una grossa nube nera provenire proprio dallo stabilimento di Tianjin. Nessuna ripercussione sulla catena produttiva, come confermato anche da un portavoce della controllata Samsung, in quanto verificatosi presso un deposito rifiuti. Altra brutta tegola il ritiro forzato del Galaxy Note 7, ritirato a poche settimane dal lancio. Troppo stretto l’involucro della batteria, tanto da provocare un surriscaldamento termico e successivo corto circuito.

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