Gli autovelox, un marchingegno diabolico secondo gli automobilisti italiani. Facile fare confusione sui limiti di velocità, un po’ per le poche segnalazioni e un perchè cambiano frequentemente. Se vi sentite ingiustamente sanzionati, il ricorso è una strada percorribile.
Autovelox tarati, il nodo della questione
Corte costituzionale espressasi sull’argomento con la sentenza 133/2015. Tutti gli autovelox vanno tarati, quelli fissi e mobili, altrimenti la multa risulta nulla. Qualsiasi rilevatore, specie se elettronico, cambia come caratteristiche e valori misurati. Invecchimento delle componenti ed eventi fortuiti possono comprometterne il funzionamento. Sul verbale sta scritto se il dispositivo è tarato e laddove manchi si può ricorrere al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica della multa a casa versando 43 euro di tassa allo Stato. Citando la sentenza della Corte costituzionale.
Ministero dei Trasporti: cosa sostiene
La multa vi deve essere recapitata entro 90 giorni. Altrimenti, ricorrete sempre al Giudice di Pace, versando 43 euro e citando l’articolo 201 del Codice della Strada. Il ministero dei Trasporti s’è più volte espresso a favore degli automobilisti: “Qualora la violazione non possa essere immediatamente contestata, il verbale, con gli estremi precisi e dettagliati della violazione e con la indicazione dei motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata, deve, entro 90 giorni dall’accertamento, essere notificato all’effettivo trasgressore”.
Dubbi sui 90 giorni
Sui 90 giorni permangono numerosi dubbi. Gli Enti locali riferiscono infatti che partono quando i Vigili controllano la foto scattata dall’autovelox. Milano orienta in particolare parecchi Comuni verso questa direzione. Scoperto il comportamento fuori legge, viene fatto affidamento ai pubblici registri. Se per esempio nel marzo 2018 venisse esaminata un’infrazione commessa nel gennaio 2017, i 90 giorni verrebbero calcolati da marzo 2018. Ciò nonostante l’interpretazione prevalente preveda scattino dall’illecito.
Facoltà del prefetto
Autovelox attivabile “in modalità fissa e automatica”. Senza la presenza delle Forze dell’ordine. Ma spetta al Prefetto con decreto autorizzarne l’installazione, indicando l’esatta chilometrica. Così da garantirne l’utilizzo per migliorare la sicurezza, non per fare cassa. Idem sulle strade urbane ad alto scorrimento. Modalità di ricorso come sopra riportato.