In discussione c’è la formula più utilizzata in ambito assicurativo, il bonus malus per la Rc auto. Il sistema si basa su un sistema di incentivi e disincentivi per l’automobilista che tengono conto del comportamento su strada. In pratica, senza incidente con colpa, il premio da pagare cala di anno in anno e la classe di merito diventa più vantaggiosa. In caso contrario aumentano i costi e si perdono posizioni nella classe i merito.
Adesso c’è però aria di cambiamento e il bonus malus potrebbe essere pesantemente revisionato fino al punto da sparire. I tempi non sono immediati, la Rc auto non è al momento considerata una priorità, ma la necessità di superare il meccanismo che finora ha regolato l’accesso alle classi di merito è invocata contemporaneamente sia dal mondo delle compagnie che dalla vigilanza dell’Ivass.
Proposta di legge di riforma della Rc auto
Il Parlamento sta esaminando la proposta di legge del Movimento 5 Stelle per la riforma delle assicurazioni auto e sembra ben disposto a considerare la questione con attenzione. La formula bonus malus prevede riduzioni o maggiorazioni di premio, rispettivamente in assenza o presenza di sinistri nei periodi di osservazione.
L’idea, come argomentato anche da Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) e Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici), è mettere in piedi un sistema multidimensionale che renda effettiva la misurazione del rischio che vada oltre agli incidenti.
Bonus malus, la posizione di Ivass e Ania
“La riforma del bonus-malus, a nostro avviso – ha spiegato il consigliere dell’Ivass Riccardo Cesari – non è più procrastinabile. Oggi si basa su un unico indicatore, il numero di sinistri, ma dobbiamo passare quanto prima a un sistema multidimensionale che renda effettiva la misurazione del rischio. Oggi è assolutamente priva di capacità informative”.
Parallelamente, va analizzata anche la riforma della Card, la convenzione a risarcimento diretto, eliminando “i comportamenti opportunistici” e riformando il sistema forfait, considerato “un po’ antiquato”, ha osservato ancora Cesari di fronte ai deputati della Commissione Finanze, spiegando che sul tema è in corso un ragionamento comune con l’Antitrust.
Che il bonus-malus abbia “importanti spazi di miglioramento” è riconosciuto anche dall’Ania: “Il sistema attuale – ha spiegato la presidente dell’associazione delle compagnie Bianca Maria Farina – non è più efficace nel distinguere i clienti secondo la propria effettiva rischiosità”.
Il fatto è che con la legge Bersani del 2007, che ha permesso di accedere alla classe di merito dell’automobilista più virtuoso all’interno della stessa famiglia, la quota di assicurati in prima classe di bonus-malus, che prima era inferiore al 50%, secondo i dati dell’Ania, è salita nel 2019 all’84%. Ivass e Ania propongono l’utilizzo dei rilevatori a distanza come Telepass, Autovelox, Ztl e Tutor, per avere un controllo costante sul territorio.