La patente B, posseduta dalla gran parte degli italiani e conseguibile dall’età di 18 anni, permette di guidare non solo le automobili, ma anche una serie di altri veicoli, come per esempio le moto.
LA PATENTE B – Con la patente B si possono condurre autoveicoli di massa complessiva non superiore a 3,5 tonnellate, con un numero di posti a sedere non superiori a otto (escluso il conducente), autoveicoli che trainano un rimorchio che supera i 750 chilogrammi, purché nel complesso non superi la massa di 3,5 tonnellate, macchine agricole (comprese quelle eccezionali), macchine operatrici non eccezionali, motocicli leggeri, tricicli e quadricicli.
LE MOTO GUIDABILI – In linea d massima, chi possiede la patente B può guidare una moto con cilindrata massima di 125 cc e potenza massima di 11 kw, condizioni che devono essere soddisfatte entrambe. Questi motocicli, inoltre, possono essere guidati soltanto sul territorio italiano e il conducente non può trasportare nessuno. Per poter trasportare un passeggere è sufficiente effettuare solamente l’esame pratico. A questa normativa sono soggetti tutti coloro che hanno conseguito la patente B dopo il 1 gennaio 1986, in particolare, coloro che hanno conseguito la patente prima di questa data, possono guidare qualsiasi motociclo, mentre coloro che l’hanno conseguita tra il 1 gennaio 1986 e il 25 aprile 1988, possono guidare tutti i motocicli, ma soltanto in Italia. Chiunque voglia condurre motocicli diversi da quelli previsti dalla patente B, deve conseguire la patente A, che abilita il possessore a guidare qualsiasi tipo di motociclo. Tuttavia, essa può essere conseguita dopo aver compiuto 24 anni, limite d’età che scende a 20 anni, se il candidato è titolare di una patente A1 da almeno due anni. In ogni caso, coloro che sono già in possesso di una patente B, per conseguire la patente A non devono più sostenere l’esame teorico, ma solamente l’esame pratico.
