Il rinominato bollo auto, una volta chiamato tassa di circolazione, è uno degli obblighi che ciascun detentore di auto o moto non deve dimenticare di adempiere ogni anno. Questa disposizione legislativa consiste in un tributo, da pagare alla Regione di appartenenza, che devono versare i proprietari, locatari, acquirenti con patto di riservato dominio e usufruttuari del mezzo secondo il Pubblico Registro Automobilistico. Per altre categorie, quali quadricicli leggeri (le cosiddette minicar), veicoli storici e ciclomotori l’imposta non è legata all’iscrizione al PRA, ma al transito su strade e aree pubbliche.
IL SERVIZIO ON-LINE – Fondamentale però conoscere le relatività modalità con cui effettuare il versamento. Per quanto riguarda le più tradizionali, ci si può recare presso le agenzie pratiche auto (inclusi i centri ACI), i tabaccai, sul sito delle poste e presso i relativi uffici, in forma automatizzata o, esclusivamente nell’eventualità in cui non si possa fare altrimenti, tramite la compilazione manuale del bollettino. La commissione, per i casi sopra citati dal quantitativo deciso dal gestore della riscossione, è pari all’1,5% dell’importo versato se si decide di compiere l’operazione mediante carta di credito (riconosciute attualmente Mastercard, Visa e Maestro) sul sito Infobollo della Regione Veneto. Un servizio on-line non presente in ogni angolo d’Italia di cui si può fruire previa compilazione di una scheda, dove vanno indicati i dati del veicolo e il codice fiscale del suo proprietario. Un’altra proposta utile è la possibilità di richiedere un avviso e-mail in prossimità della data di scadenza del bollo, così da evitare l’aggiunta di multe dovute a ritardi.
LE AUTO STORICHE – Una delle cause finora irrisolte riguarda le auto di interesse storico, verso le quali la Regione Veneto ha provveduto all’esenzione del pagamento della tassa automobilistica ordinaria una volta che questi preziosi cimeli hanno compiuto vent’anni dalla loro costruzione. Desiderio di tutela di questo patrimonio che non trova però d’accordo il Governo, in una continua disputa per il momento rimasta irrisolta.