I ladri di auto ne pensano di ogni per fregare gli automobilisti, compresa la tecnica della centralina universale, tesa a rubare loro il mezzo.
DUE METODI – Rotto il bloccasterzo il sistema prevede che si sostituisca la centralina del veicolo con una decodificata, anche se su alcuni modelli di auto è necessario rimpiazzare pure l’antenna che trasmette il segnale dalla chiave. In questa maniera, si può accendere il motore e partire in tutta tranquillità. Due i modi attraverso cui i malviventi prendono le vetture. Il primo consiste nel fracassare il cilindretto di accensione, aprire il cofano, staccare i cavi connessi alla centralina e collegarli ad una vergine con immobilizer disattivato. Da questo preciso istante il sistema originale non è più funzionante poiché rimpiazzato da quello privo di immobilizer. La porta ODB entra in gioco nella seconda tattica, che fa sì i meccanici colleghino strumenti di diagnostica per trovare più velocemente errori e malfunzionamenti. Attraverso tale porta, simile alla presa posizionata dietro ogni schermo del PC, viene reso possibile svolgere operazioni assai complesse, incluso leggere informazioni.
FURFANTI ESPERTI IN TECNOLOGIE – L’immobilizer è un dispositivo antifurto di serie ed evita che il motore sia avviato senza che venga inserita la chiave corretta. Spiegato in parole semplici, le funzioni svolte riguardano il controllo dei sistemi elettronici dei veicoli, tra cui alimentazione, accensione e avviamento del propulsore. Riguardo invece all’On Board Diagnostic le sue potenzialità, oltre a venire sfruttate dalle case produttrici, vengono abilmente capitalizzate dai furfanti meglio attrezzati. Alcune ditte hanno realizzato apparecchiature elettroniche da inserire nella OBD con lo scopo di disattivare l’immobilizer e i delinquenti, cresciuti notevolmente in quanto a conoscenze hi-tech, hanno imparato ad usarle per rubare più facilmente le auto.