Porte aperte al Museo Enzo Ferrari fino al 18 febbraio 2020 per la mostra Capolavori senza tempo ovvero l’esposizione di alcune delle auto più eleganti della storia del Cavallino rampante. L’appuntamento è tutti i giorni – tranne il 25 dicembre e il primo gennaio – per ammirare uno per uno tantissimi veicoli, soprattutto gran turismo e auto sportive.
Con orario continuato dalle 9.30 alle 18, come spiegato dagli organizzatori, questa è l’occasione per apprezzare il lavoro dei designer ovvero coloro in grado di creare bellezze dal nulla, ma soprattutto di avere la capacità, la forza e la visione di andare al di là della moda e dei gusti del momento.
Museo Ferrari, quali auto sono in mostra
Provando a dare uno sguardo alle vetture in esposizione al Museo Ferrari, c’è spazio per i modelli piuttosto moderni di Ferrari California del 2008 e GTC4Lusso del 2016, ma anche per i più datati 250 GTO del 1962 e 365 GTS4 del 1969. Riavvolgendo il nastro degli eventi, non sfugge la presenza della storica 250 California del 1957 e soprattutto della 166 Inter del 1948 e della 750 Monza del 1954.
Come fanno sapere, per capire se siamo in presenza di un’opera d’arte basta domandarsi se significhi più di quello che appare. Nel dettaglio di questa mostra, basta prendere a riferimento una qualsiasi Ferrari: ha un quid che permette a semplici materiali di prendere vita.
In esposizione anche la nuova Ferrari Monza SP1
In esposizione c’è anche la recentissima Ferrari Monza SP1, reinterpretazione delle barchette degli anni Cinquanta. Lunga 465 centimetri e alta 115, è senza tetto e al posto del parabrezza ha il virtual windshild (parabrezza virtuale). I rollbar di sicurezza dietro i sedili sono carenati. Proprio il parabrezza virtuale consente al pilota di guidare in velocità senza risentire degli effetti dell’aria.
Sviluppata dal Centro Stile Ferrari prima in virtuale poi in fisico nella Galleria del Vento, l’idea ha preso forma con un modello reale delle auto su cui si sono alternati collaudatori e manichini strumentati. Il virtual windshild riduce gli effetti dell’aria sopra al cofano motore.
Dal punto di vista tecnico, questo è un passaggio aerodinamico al di sotto del cupolino: l’aria entra nella presa, viene convogliata, accelerata e diretta verticalmente davanti al quadro strumenti. Si genera così una lama d’aria che devia il flusso sopra della testa del pilota, che si trova in una bolla di bassa velocità creata attorno al cockpit. Ad arricchire la mostra ci sono le teche con oggetti e opere artistiche di personaggi famosi.