Il costo di acquisto e le spese di gestione possono essere dedotti anche al 100%. La condizione è una sola ed è ben precisa: i veicoli devono essere utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell’attività propria dell’impresa. Si considerano beni strumentali quei veicoli indispensabili per lo svolgimento del lavoro e quindi direttamente collegati alla produzione del reddito. Qualche esempio? Se svolgiamo attività di autonoleggio le vetture che affittiamo ai clienti. Oppure se siamo titolari di un’autoscuola, quelle utilizzate per insegnare a guidare agli allievi.
Detrazioni spese auto 2019
In caso contrario, la percentuale di deducibilità dei costi delle auto è variabile anche perché in molti casi i veicoli sono a uso promiscuo ovvero si prestano a essere sfruttati anche al di fuori dell’ambito lavorativo e dunque nella vita privata. Stando alle norme in vigore, è prevista la deducibilità piena al 100% per le spese per veicoli stradali a motore per trasporto di persone (i pullman, ad esempio) o cose (come i camion) oltre i 35 quintali, per trattori, veicoli oggetto di produzione o commercio da parte del contribuente o senza i quali non può svolgere l’attività (tassisti, noleggiatori auto).
Per esempio se siamo imprenditori edili e nella nostra attività utilizziamo un’automobile e un autocarro, possiamo dedurre in maniera parziale i costi dell’automobile, ma in maniera integrale quelli dell’autocarro. Se invece siamo titolari di un’impresa di traslochi, possiamo scaricare completamente i costi relativi al furgone per trasportare gli oggetti ai clienti, mentre possiamo dedurre soltanto in parte quelli relativi all’auto utilizzata per gli spostamenti. L’indetraibilità totale, invece, riguarda solo le moto sopra 350 cc.
Poi c’è quella limitata al 20% per le spese per autovetture, autocaravan, ciclomotori e motocicli che non sono utilizzati esclusivamente come beni strumentali. Infine quella al 70% per la quota deducibile dei costi relativi ai veicoli dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta. Occorre precisare che in merito al regime fiscale applicabile ai mezzi di trasporto utilizzati dai dipendenti, le uniche tipologie che consentono l’attribuzione di un uso personale o promiscuo da parte del dipendente, come indicato nel Codice della strada, riguardano gli autoveicoli, gli autocaravan, i motocicli e i ciclomotori.
Quale valore fiscale dell’uso privato dell’auto
Il valore fiscale dell’utilizzo privato dell’autovettura è quantificato in misura forfettaria su importi calcolati dall’Aci: l’impresa dovrà quindi concedere la vettura aziendale al dipendente per l’uso privato gratuito inserendo in busta paga il cosiddetto fringe benefit su cui applicare le trattenute fiscali e previdenziali e provvedere a una detrazione del 20%.
Al dipendente sarà addebitato un corrispettivo mediante emissione di regolare fattura soggetta a Iva. Qualora, invece, l’azienda addebiti al dipendente il corrispettivo tramite emissione di fattura, potrà invece provvedere a detrarre integralmente l’Iva. Ci sono poi i veicoli a uso speciale, tipo ufficio mobile, ossia quelli dotati di attrezzature speciali utilizzati solitamente per partecipare a ferie o mostre che sono detraibili al 100%.
Il veicolo a uso pubblicitario, invece, non consente la totale deduzione dei costi. In generale il 40%, compresi i canoni di leasing, ma entro un limite massimo di spesa fissato dal legislatore. Attenzione però all’uso del mezzo anche per ragioni private. In questo caso, infatti, si entra in un’altra tipologia di impiego.