Multe auto condono in Dl Crescita. Per chi, da quali data e importi

Le cifre in ballo possano essere molti alte

Le multe prescritte non sono da pagare

Arriva la novità del condono delle multe auto nell’ambito del decreto crescita. Siamo ancora nella fase delle bozze, ma il governo ha messo nero su bianco un capitolo dedicato alle nuove facoltà in capo ai Comuni. E tra queste rientra la possibilità di condonare le multe agli automobilisti indisciplinati.

Condono non significa naturalmente che le multe auto saranno cancellate, ma semplicemente che i contribuenti saranno chiamati a versare il solo importo per cui sono stati multati, senza l’applicazione di sanzioni e interessi.

E considerando che oggetto del provvedimento sono le cartelle dal 2000 al 2017, è facile comprendere come gli importi in ballo possano essere molti alti.

Verso il condono delle multe auto

Il testo di riferimento è contenuto nell’articolo “Estensione della definizione agevolata delle entrate regionali e degli enti locali” contenuto nel decreto crescita. Qui si legge che il provvedimento interessa i provvedimenti di ingiunzione o ruoli, notificati negli anni tra il 2000 e il 2017, e consente di pagare l’importo dovuto senza le sanzioni e gli interessi.

Intendiamoci, spetta poi ai singoli enti (alle amministrazioni comunali nel caso delle multe auto) decidere se applicare il condono. Non è insomma scontato che la multa diventi oggetto della sanatoria e, in caso di via libera a questa parte del decreto, occorre valutare caso per caso.

Ci saranno 60 giorni per decidere

Si legge testualmente che la norma introduce la possibilità per gli enti territoriali di disporre la definizione agevolata delle proprie entrate, anche tributarie, non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale, stabilendo l’esclusione delle sanzioni.

E se ai Comuni sarà concessa l’opportunità di condonare sia le somme iscritte a ruolo sia quelle chieste tramite decreto ingiuntivo, allo stesso tempo avranno 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge crescita per dare o meno il via libera.

Si ricorda che nella maggior parte dei casi, la sanzione da pagare ammonta all’1% della multa per ogni giorno di ritardo entro 15 giorni, che diventa del 15% dal 31esimo al 90esimo giorno.

Ancora più nel dettaglio delle norme in vigore, entro due settimane dalla scadenza, la multa è pari allo 0,1% dell’importo per ogni giorno di ritardo; per il pagamento dal 15esimo al 30esimo giorno dalla data di scadenza è pari all’1,50% dell’importo non pagato. In tutti i casi, gli interessi di mora ammontano allo 0,3% per ogni giorno di ritardo. Da segnalare che il ravvedimento tra il 31esimo e il 90esimo giorno dal termine prevede una sanzione pari all’1,67% più interessi di mora mentre per il ravvedimento dopo il 91esimo giorno ed entro un anno, la sanzione è pari a 3,75% più interessi di mora.

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