Avete preso una multa con autovelox? Niente panico. Alcune possono essere oggetto di contestazione. Vediamo quali e come procedere.
Multa con autovelox: le fattispecie oggetto di contestazione
Per prima cosa occorre osservare la velocità registrata dallo strumento. Rispetto a quanto riportato sulla multa c’è da considerare il cosiddetto indice di tollerabilità: la velocità rilevata va ridotta del 5% con un minimo di 5 km/h. In estrema sintesi: se percorrete un tratto stradale, con un limite segnalato di 70 km/h, a una velocità di 75 km/h, l’eventuale multa con autovelox non è valida. La sanzione deve essere corredata di alcuni elementi fondamentali, altrimenti perde la sua validità: il giorno e il luogo in cui è stata commessa l’infrazione, il numero di targa del veicolo e l’indicazione della norma violata. La multa deve essere comminata entro un arco temporale prestabilito.
Multa con autovelox: altri casi in cui può essere contestata
Gli strumenti per la rilevazione della velocità, inoltre, devono essere omologati dal Ministero dei Trasporti: alcune amministrazioni locali, in tempi recenti, hanno usato strumenti non validati dal Dicastero in questione. Gli autovelox devono essere chiaramente segnalati lungo la sede stradale, salvo non siano installati direttamente su una volante della Polizia Stradale. Le multe con autovelox non segnalati non sono valide. Occorre verificare, infine, che la strada dov’è stato registrato l’eccesso di velocità con un dispositivo mobile non sia inserita in un elenco stilato dal Prefetto, contenente le aree dove non è possibile fermare le auto a causa dell’eccessiva pericolosità di quest’operazione (esempio in autostrada o su strade extraurbane di montagne sprovviste di piazzole).
Multa con autovelox: come fare ricorso
Nel caso in cui riteniate che la multa presenti una di queste irregolarità, potete presentare ricorso o al Giudice di Pace, entro 30 giorni (60 per chi risiede all’estero), o al Prefetto, entro 60 giorni, mai a entrambi. Quando la sanzione è stata comminata su strada, i termini del decorso scattano dal giorno successivo. Quando arriva per posta, la data della notifica deve essere chiaramente indicata. Se avete deciso di presentare ricorso, non pagate la multa. Se avete dei dubbi, meglio rivolgersi a un’associazione di consumatori, che trattano casi come questi quasi quotidianamente.