Stilisticamente richiama la “Yellow Bird” del 1987. Ma appartiene al futuro la RUF CTR 2017, prima supercar con un telaio interamente realizzato dalla Casa.
RUF CTR 2017: potente e leggera
La quarta generazione rende omaggio all’antenata, sia nella forma che nei contenuti. Silhouette slanciata, prese d’aria posteriori e fasci son caratteristiche proprie del marchio. In carbonio la carrozzeria, che pesa appena 1.200 kg. Completano il design i cerchi in lega forgiati da 19’’ con bloccaggio centrale. A spingerla avanti un 3,6 litri “flat-six” raffreddato ad acqua. Con doppia sovralimentazione, eroga 710 Cv e 875 Nm di coppia massima, tra 2.750 e 4.000 giri/minuto. Che permette uno scatto 0-100 km/h in meno di 3,5 secondi e di tagliare i 200 orari in neanche 9 secondi. Per rendere omaggio al Yellow Bird, l’ultima CTR sarà disponibile esclusivamente con una trasmissione manuale a sei rapporti recentemente sviluppata, che invia potenza alle ruote posteriori attraverso un differenziale di scarico.
Interno minimalista, tradizionale e moderno
La CTR 2017 utilizza sospensioni a doppi bracci in una configurazione a spinta per entrambi gli assi anteriori e posteriori. I freni dischi sono carboceramici (frontale 380 mm, posteriori da 250 mm), serrati internamente e perforati, fissati da pinze a sei (anteriori) e quattro pistoncini (posteriori), che offrono massima resistenza all’arresto e all’abrasione. Un interno minimalista a due posti progettato con materiali leggeri è consono alla filosofia CTR. Il rivestimento è in alcantara, noto per le sue proprietà estetiche che per il risparmio di peso; in combinazione con la pelle e la fibra di carbonio conferisce al cockpit un aspetto moderno ma anche retrò. I sedili sono realizzati in fibra di carbonio e i pedali in alluminio. Il volante a tre razze è di chiara ispirazione corsaiola, così come i manometri analogici in un carattere verde. La serie limitata a 30 unità è prevista entro il 2018 presso la sede della RUF di Pfaffenhausen, in Germania.