
Non è un buon momento per Honda. La casa motoristica nipponica sta facendo fatica a imporsi sul mercato europeo dell’auto con i suoi nuovi modelli. Forse la nuova Honda Jazz riuscirà a invertire questa tendenza. Si tratta di una monovolume compatta e versatile. Abbiamo deciso di testarla su strada per fornirvi un parere oggettivo sulla vettura.
MOLTA PIU’ GRINTA – Il design della nuova Honda Jazz è più aggressivo rispetto alla versione precedente. Il frontale ha un look accattivante, la doppia nervatura sulle fiancate fornisce grinta al mezzo, mentre la coda tronca resta un carattere distintivo del modello. Misura 10 cm in più rispetto alla precedente serie (400 cm in totale): questa “giunta” e l’ottimizzazione degli spazi interni rendono la nuova Honda Jazz un’auto assai spaziosa, forse la più accogliente vettura tra quelle che misurano tra i 350 e i 400 cm di lunghezza.
TANTA TECNOLOGIA A BORDO – Per il test drive ci siamo messi al volante dell’allestimento Elegance, ossia il top di gamma (le versioni più economiche si chiamano Comfort e Trend). Gli interni sono confortevoli e ben curati. I tessuti delle sellerie e dei rivestimenti non sono il massimo, ma non per questo scadenti. A proposito di sedili: quelli anteriori non sono molto spaziosi. Un paio di centimetri in più non avrebbero guastato. Interessante la disposizione della strumentazione di bordo: tutto è alla portata del guidatore. Tanta la tecnologia a bordo. Merita menzione il sistema Honda Connect, veramente ben congegnato. Molti anche gli accessori per la sicurezza: il City-Brake Active, solo per fare un esempio, è di serie anche nella versione base (il cui prezzo si attesta intorno ai 17.000 euro).
UN MOTORE UN PO’ PIGRO – Sotto il cofano della Honda Jazz oggetto della nostra prova su strada era presente il soddisfacente 4 cilindri in linea i-VTEC da 1.3 litri e 102 CV di potenza. Un propulsore un po’ pigro sotto i 4.000 giri, regime tipico dei percorsi urbani che dovrebbero essere lo scenario di pertinenza di questa monovolume compatta. Peccato, perché in allungo il motore sa farsi rispettare: tocca i 190 km/h, passa da 0 a 100 km/h in circa 11 secondi e non è eccessivamente rumoroso. Eppure non è scattante in città. Molto contenuti i consumi: 22 km con un litro di benzina. Il cambio manuale a sei marce fa decisamente bene il suo lavoro, così come i freni, assai precisi.