62 anni di cui 10 passati a guidare la Fiat come amministratore delegato. Uno dei manager più longevi del settore auto internazionale. Non dovrebbe sorprendere la dichiarazione che Sergio Marchionne ha rilasciato al settimanale Businessweek affermando che lascerà la FCA nel 2018, cioè alla fine del piano quinquennale.
Sviluppo vicenda
La notizia arriva proprio quando il gruppo Fca intravede la quotazione in borsa a New York che avverrà il 12 ottobre.
Dopo la nuova sfida che lo attende in casa Ferrari, ora, arrivano le anticipazioni che svelano la sua volontà di mollare il gruppo che ha sostenuto, riformato e tenuto in vita nonostante la crisi economica globale di questi anni. Chiacchierato, contestato, apprezzato, il manager italo-canadese autore della fusione tra Fiat e Chrysler rivela, inoltre, che ci sarebbero le potenzialità per costruire un nuovo gruppo che produca vetture in tutto il mondo.
Un Marchionne fiducioso, quindi, ma forse anche stanco del ruolo importante che fin’ora ha ricoperto.
Il punto di vista di John Elkann
Per il momento John Elkann, presidente della Fiat, non si sbilancia, dicendosi comunque ottimista per il consolidamento di Fiat-Chrysler Automobilies.
Non ci sono ancora nomi per chi dovrà sostituire Marchionne. Probabile, però, che si guardi ai “big” dell’industria automobilistica, come Mike Manley, capo di Jeep e Richard Tobin, ceo di CNH ma uno sguardo attento potrebbe esserci anche su Cledorvino Belini, responsabile di Fiat Brasile o sull’italiano Alfredo Altavilla, capo di Fiat Europa.
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